L’olio di palma: fa davvero male?

olio di palma

L’olio di palma è un olio vegetale, il più utilizzato al mondo, ma anche il più discusso.

In molti oggi rifiutano di mangiare cibi che lo contengono, perché si è diffusa la notizia che quest’olio porta all’obesità, ad avere problemi circolatori e nei casi peggiori provoca tumori e allergie.

 

Ma quali sono effettivamente le conseguenze che l’olio di palma ha su di noi?

 

I pareri discordati causano confusione. Abbiamo detto che in molti lo tacciano come un olio vegetale pericoloso, altri lo difendono, vedendo in lui qualità positive e addirittura benefiche per l’organismo. Ma qual è la verità?

 

Iniziamo a conoscerlo un po’, così da farci la nostra personale idea a riguardo.

L’olio di palma si ricava da due piante: la Elaeis guineensis e la Elaeis oleifera, due palme da olio presenti nelle regioni tropicali ed equatoriali.

 

In Europa giunse nel periodo della rivoluzione industriale poiché gli inglesi lo commercializzavano come lubrificante per i mezzi meccanici e lo impiegavano come elemento nella realizzazione del sapone.

 

Nel 1900 molte palme vennero coltivate in Indonesia e Malesia e a oggi sono i due paesi che ne producono la quantità maggiore, circa il 90% della produzione globale. L ‘Italia ne importa la totalità dell’olio prodotto.

 

 

L’olio di palma è un grasso vegetale, ricchissimo di grassi saturi, gli stessi che troviamo nelle carni e nei derivati. Per tal motivo, essendo presente nella stragrande maggioranza dei cibi industriali, ne assumiamo piccole dosi in maniera costante.

Accumulando grassi saturi, poco salutari, finiamo per essere esposti a pericolo.

 

Sotto torchio è l’acido palmitico, presente in gran quantità, tanto da dare il nome allo stesso olio. Quest’acido lo si trova anche nel burro, nel latte materno e nell’olio d’oliva, ma in quantità notevolmente ridotte. Studi scientifici hanno dimostrato una correlazione tra questo acido e i disturbi cardiovascolari, come ictus, infarto, aterosclerosi.

 

 

L’olio di palma ha anche grassi insaturi, benefici per il corpo, come quello oleico e quello linoleico, capaci di compensare gli effetti negativi dei grassi saturi.

Inoltre, l’olio di palma non possiede grassi idrogenati, presenti nella margarina, ne colesterolo, presente nel burro.

 

 

Gli ambientalisti sono fermamente contrari alla coltivazione di piante che producono olio di palma, perché la coltivazione intensiva avviene ai danni delle foreste tropicali. In Indonesia negli ultimi 15 anni sono spariti sei milioni di ettari di foreste, ciò comporta una drastica riduzione del processo di fotosintesi, il quale causa un incremento dell’effetto serra. La distruzione delle foreste comporta anche il rischio di estinzione delle specie locali, quali rinoceronti, oranghi, tigri ed elefanti.

 

 

L’attenzione al problema ha portato, nel 2014 anche in Italia l’obbligo per le industrie di dichiarare sull’etichetta la presenza dell’olio di palma, senza però specificarne la quantità.

 

Come viene utilizzato l’olio di palma?

Principalmente lo troviamo impiegato per uso alimentare, per via del basso costo, per la lunga conservazione del prodotto e per la mancanza di odore e sapore. L’olio di palma è oramai presente in tutti i prodotti in commercio, dalle zuppe alle merendine, dalle creme spalmabili ai gelati, nei biscotti e in tutti i cibi per la prima infanzia, come latte in polvere e omogeneizzati.

 

L’olio di palma lo troviamo anche nei cosmetici: saponi, rossetti, creme e detergenti. Per individuarlo tra gli ingredienti nella lista troviamo scritto “sodium palmate”.

 

Non tutti sanno che i gusci e le parti legnose della palma vengono trasformati in pellet, mentre con l’olio di palma si realizza un biodiesel che però produce molta anidride carbonica e pertanto non è affatto da considerarsi ecologico.

 

Persino mangimi per animali, vernici e candele contengono olio di palma.

 

Purtroppo siamo troppo abituati a consumare cibi dal bell’aspetto che non ci rendiamo conto che i processi di raffinazione causano danni al nostro organismo. Nel caso dell’olio di palma, il processo di raffinazione lo priva delle sostanze salutari, lasciando largo spazio ai grassi saturi. Se lo consumassimo integrale o vergine, invece, colorerebbe di rosso i cibi, ma assumeremmo elevate concentrazioni di carotenoidi, ottimi antiossidanti.

 

 

 

6 Commenti

  1. olio di palma????? ma dove sono finito i prodotti sani e genuini????
    meglio mangiare uno spuntino a base di frutta.

  2. Al di la del fatto che faccia male o meno, hanno distrutto una foresta e una popolazione ,vergogna!

  3. l’unico olio riconosciuto dal mio intestino è l’olio di oliva, con il marchio made in Italy… raccolto dai miei ulivi e spremuto a freddo!!! ma quale grecia e grecia. W l’italia

  4. non è semplice limitare l’impiego di olio di palma perché si tratta del grasso vegetale più usato nell’industria alimentare. Quello più dannoso è quello idrogenato poichè essendo ricco di acidi grassi saturi, è in grado di causare o aumentare il rischio dell’insorgenza di particolari “placche” sulla parete delle arterie. Io personalmente per me e la mia famiglia preferisco preparare in casa biscotti e merendine, così al posto dell’olio di palma o del burro utilizzo l’olio di oliva extravergine, il migliore!!!

  5. Guarda secondo me è una tattica quella di dire che quest’olio fa male, c’è sempre stato e solo ora che è più commercializzato lo stanno affossando.

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