Il clima impazzito: la temperatura terrestre in aumento porta solo effetti negativi?

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Il clima sta cambiando, lo abbiamo sentito dire tantissime volte. Abbiamo anche sentito parlare di tutti i problemi che questo clima impazzito sta causando: i ghiacciai si ritirano, le piogge arrivano più minacciose rispetto al passato, gli oceani si stanno riscaldando e la siccità ha colpito diverse parti della terra.

 

Ogni volta che se ne parla si elencano tutti gli effetti negativi che l’innalzamento della temperatura sta comportando. Ma quelli positivi? Il clima che cambia porta anche qualcosa di buono?

 

La risposta è si e in breve tempo coinvolgerà anche l’Italia. In questo articolo abbiamo deciso di parlare dell’altra faccia della medaglia, quella solare e ottimistica. Vediamo cosa comporterà di positivo l’aumento della temperatura terrestre.  Le informazioni che stiamo per darvi interesseranno coltivatori e imprenditori, così da orientarvi su quale settore dell’agricoltura investire.

 

1)      Aumento delle terre coltivabili. Nel pianeta ci sono moltissime aree non coltivabili perché alle alte latitudini sono soggette a lunghi periodi freddi. Un esempio? La Russia settentrionale e buona parte del Canada. Un aumento di pochi gradi della temperatura terrestre trasformerebbe queste zone in aeree sfruttabili per l’agricoltura. I più pessimisti potrebbero rispondere prontamente, affermando che:  se in queste zone si potrebbe iniziare a fare agricoltura, l’aumento della temperatura porterebbe in altre aree della terra la desertificazione. Facendo un bilancio possiamo dire che quelle  che ne beneficerebbero sono in maggioranza.  Nelle zone già adatte alla coltivazione si assisterebbe ad estate e primavera allungate che porterebbero due raccolti invece di uno.

 

2)      Ulivi in crescita. Uno studio condotto da Luigi Ponti de Centro ricerche Casaccia dell’Enea attesta che se la temperatura aumenta di due gradi rispetto al secolo scorso, la produzione di ulivi vedrà una crescita del 4%. I motivi sono due: il primo riguarda il parassita conosciuto con il nome di mosca olearia che non sopporta temperature di poco superiori alle attuali, per cui non sopravvivrebbe e non infesterebbe gli ulivi; un secondo motivo riguarda il fatto che gli ulivi vivono meglio con temperature superiori a quelle che abbiamo attualmente.

 

3)      Inverni più caldi. L’aumento di temperatura ci farà vivere l’inverno con meno sforzi, portando alcuni benefici a livello ambientale. Una minor richiesta di combustibili fossili avrebbe come beneficio un minor inquinamento dell’aria. Ad un inverno più caldo, però, corrisponderebbe un’estate più calda e questo significa maggiore energia per raffreddare gli ambienti; a conti fatti non si potrebbe dire se c’è effettivamente un beneficio in tutto questo. Diminuirebbero comunque le malattie e gli incidenti stradali. Nel primo caso diminuirebbero i raffreddori, ma aumenterebbe il rischio di malattie tropicali e ondate di calore (che come sappiamo possono essere mortali). Nel secondo caso, gli incidenti per condizioni avverse diminuirebbero: la strada senza ghiaccio e neve è più sicura per il guidatore.

 

4)      Con lo scioglimento di alcuni ghiacciai si renderebbero disponibili alcune risorse, come quelle dell’Artico, fonte di petrolio e gas.

 

5)      Aumenta l’energia solare.

 

Come avete potuto leggere, qualche effetto positivo c’è nell’innalzamento della temperatura terrestre. Il clima che cambia sicuramente porterà disagi e problematiche da affrontare, ma adesso sappiamo che porterà anche qualcosa di buono.

 

Una conseguenza del clima che cambia è l’estate appena trascorsa, ovvero l’estate 2014. Perché quest’anno l’estate non c’è stata? E’ una domanda che si sono fatti in tanti, aspettandola e non vedendola arrivare.

 

L’estate 2014 non c’è stata e alcuni imputano la causa all’effetto serra, anche se è difficile confermarlo. Una cosa è sicura: l’anticiclone delle Azzorre è venuto a mancare. L’anticiclone è rimasto più ad ovest e non è sceso sul Mediterraneo, influenzando la Groenlandia e altri paesi del Nord. E così le perturbazioni che arrivano dall’Atlantico hanno portato intere giornate di pioggia e nel momento in cui queste perturbazioni si sono incrociate con l’anticiclone africano è spuntato il caldo, un caldo umido.  L’alto tasso di umidità è dovuto a queste collisioni, ma il motivo per cui è accaduto tutto ciò non è stato ancora individuato. Forse è una fase climatica che durerà qualche anno o forse dovremmo abituarci a questo cambiamento? Ai posteri l’ardua sentenza.

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